| Ero libera di andare per i viali e non aver paura, libera di mostrarmi al mondo senza vergogna. Ero libera, ma senza casa e senza affetto. Trovai dove dormire in una comunità dove altre donne combatterono e vinsero la loro guerra di notte e poi di giorno, ancora con il timore addosso come coperte pesanti e con gli occhi poco abituati al sole, andai a cercare un lavoro. Domandai a chiunque e dovunque sicura di poter raccogliere qualche spicciolo, prendere un aereo, tornare a casa mia e scordare tutto. Arrivai in un piccolo largo chiuso al traffico caotico dove vi era un piccolo bar con pochi tavolini sul marciapiede. Non so chi mi portò fin lì, quale angelo mi accompagnò verso un posto libero ormai da tempo. Non chiesi subito del lavoro. Prima mi sedetti ad un tavolo libero aspettando che qualcuno venisse a prendere l’ordine. I miei capelli rossastri si appoggiavano sciolti sulle spalle lasciando libero il viso bianco con gli zigomi colorati come lo è una pallida rosa. Qualcuno, un ragazzo si avvicinò ed io ordinai una tazza di tè caldo. Ne avevo bisogno, volevo star tranquilla. Quando finii, lo richiamai e gentilmente gli feci la mia proposta che, stranamente accolse per un mio semplice sorriso. Rimasi a lavorare li e, mi feci anche parecchi spiccioli, ma la lontananza dal proprio clan dopo qualche settimana, mese beh si fa sentire, schietto e meschino come un demonio, come una tempesta. Ecco, questa è la storia, questo è il motivo per cui lascia tutto e ritornai bella come sempre, al castello reale. Le spesse mura, incantevolmente non sembravano aver alcun segno di disfatta. Intatte e perfette come sempre! " Fatemi entrare! " Esclamai scettica per poi farmi largo fra quelle guardie semplici che mai mi avrebbero trasmesso timore, Mai! Varcai la soglia del cancello e, camminando verso il grande portono in legno vidi nuovamente quelle due figure, quelle due ombre. Conoscevo entrambi e a vederli li insieme, mi si chiuse nuovamente il cuore. Fastidio, gelosia per una persona che non era più mia, ma che segretamente continuavo ad amare.
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